venerdì 28 gennaio 2011

UNA DIDATTICA CREATIVA

I racconti riportati sono un frutto di un lavoro di incroci di immagini ricostruite attraverso la creatività individuale. Agli alunni sono state date “quattro parole qualsiasi”  e gli è stato dato il compito di raccontarle, creare una narrazione di senso compiuto corrispondente solo alla loro capacità di ricostruzione individuale. Insomma un esercizio di scrittura creativa ma anche un modo per raccontarsi, per esprimere su compito dato qualcosa del sé partendo da un pretesto didattico. Ovviamente queste produzione sono state lette in classe ed è stato interessante osservare le reazione dei diversi modi assemblativi che ciascuno ha scelto. Ne è nato un confronto divertente sul “perché hai fatto così”, un momento sereno di relazione da ripetere.
Il cacciatore di dromedari

Un cacciatore era andato nel deserto a caccia di dromedari per uno scienziato che doveva fare ricerche su questi animali che avrebbe dovuto esporre in un teatro del paese.
Il cacciatore, arrivato in Egitto, noleggiò un fuoristrada “suzuki”. Cominciò a girare per il deserto ammirando le sue bellezze:le piramidi, i grandi palazzi dei ricchi sultani, le oasi e le dune.
Trovò un branco di dromedari; estrasse il fucile di calibro 30-06, vi mise un caricatore con quattro cartucce, prese la mira e sparò.
Cadde a terra un bellissimo esemplare; quando il resto del branco se ne andò, il cacciatore chiamò un cavaliere del posto con un carretto per trasportare l’animale fino al suo furgone.
Quando lo ebbero caricato il cacciatore pagò il cavaliere che tornò a casa.
Il cacciatore si imbarcò sul traghetto che lo riportò a casa.
Il giorno seguente il cacciatore consegnò il dromedario allo scienziato che potè fare la sua dimostrazione.

Il bandito e il soldato sbadiglione

Tanto tempo fa un soldato aveva catturato un bandito a cui doveva fare la guardia mentre scontava i suoi giorni di lavori forzati.
Ogni giorno il soldato prendeva il bandito dalla cella della prigione e lo portava nei campi a lavorare.
Il soldato continuava a sbadigliare perché era sempre stanco e dopo ogni sbadiglio chiudeva gli occhi per due o tre minuti.
Ogni volta che sbadigliava  il bandito cercava di scappare però lo sbadiglio non era mai abbastanza lungo e non aveva mai il tempo di fuggire.
Un  giorno finalmente il soldato si addormentò mentre faceva la guardia; il bandito approfittò dell’occasione per fuggire e nessuno lo trovò più.

                             Il bambino e la luna

In un piccolo paese di campagna viveva un bambino che amava guardare la luna; ogni sera beveva una tazza di cappuccino con tanto caffè per poter rimanere sveglio tutta la notte a osservare la luna piena.
Durante il giorno non faceva niente perché era stanco e invece di andare a scuola dormiva e per questo motivo tutti i suoi amici e la gente del paese lo chiamavano fannullone.
Lui non si offendeva perché era vero che trascorreva le sue giornate sonnecchiando  ma ignorava i loro discorsi e coltivava la sua passione leggendo libri di astronomia .
Quando diventò grande fu uno scienziato famoso al contrario  dei suoi amici.

Il pagliaccio e l’asino
In una piccola cittadina del Canada c’era un pagliaccio che faceva divertire la gente con i suoi giochi; a fargli compagnia c’era un asino.
Un giorno il pagliaccio incontrò un uomo con i reumatismi.
Era un uomo dolce e gentile al quale piacevano i pagliacci perché lo divertivano tanto.
Il reumatico chiese al pagliaccio e all’asino se volevano fare uno spettacolo nel teatro del paese.
 Accettarono la proposta e fecero lo spettacolo e nel giro di un mese diventarono i più famosi comici dello stato.


Il pescatore e il gambero

Un pescatore era andato a pescare in un lago come faceva tutte le settimane.
Sperava tanto di prendere un bella trota che avrebbe cucinato per cena.
 In quel lago c’era un gambero burlone che si divertiva a fare scherzi ai pescatori.
Al gambero venne in mente di legare un petardo all’amo del pescatore, di  tirare il filo e far finta che avesse abboccato un bel pesce.
Quando il pescatore vide il galleggiante andare sott’acqua recuperò il filo facendo girare il mulinello a più non posso.
Ad un tratto uscì fuori dall’acqua l’amo su  cui era legato il petardo; quando il pescatore lo vide lanciò in aria l’amo con il petardo: in quel momento stava passando un aereo che atterrava nell’aeroporto lì vicino e  perciò era in fase di atterraggio;  l’amo del pescatore si impigliò nel suo carrello  e il petardo scoppiando si incastrò ancora di più.
Il gambero uscendo dall’acqua salutò il pescatore che volò via insieme all’aereo.

La rana e gli occhiali
Un giorno una rana trovò un paio di occhiali e provandoseli vide che erano della sua misura perciò decise di portarli con se.

Una notte sentì un rumore assordante che proveniva da una piccola radura poco lontano.

Il giorno seguente la piccola rana andò a vedere cosa fosse successo la notte precedente nella radura; per vedere meglio i segni che c’erano sull’erba si mise gli occhiali; erano molto sporchi e decise così di pulirli: c’era però una macchia che non veniva via: continuò a strofinare finche si pulirono.
Non si accorse che quella macchia era  un localizzatore e quel rumore era
uno sciame di calabroni rossi che era venuto a cercare gli occhiali.

La rana, che era furba, vide che  sulla montatura era scritto il nome del re dei calabroni.

 Tutta impaurita li riportò dal re e porse le sue più sincere scuse; il sovrano per ringraziarla la nominò consigliere  dello sciame e diventò famosa in tutto il mondo .



Lusignani Michele 3 a  Pellegrino P.se