Fino alla metà degli anni '60 in molti stati degli USA erano in vigore leggi che discriminavano duramente i negri, negando loro i più elementari diritti civili. La lotta dei negri d'America per l'emancipazione, per l'affermazione dalla propria dignità e delle proprie origini fu uno dei grandi episodi della storia degli anni Sessanta.
IL PROBLEMA
Nell’immediato dopoguerra uno dei problemi più scottanti negli Stati Uniti è quello della segregazione razziale. Bianchi e negri erano divisi in ogni attività quotidiana della società civile: si acquista in supermercati e negozi diversi, si mangia in ristoranti separati, si soggiorna in hotel distinti, ci sono scuole scuole per bianchi e neri. Pertanto non possono stare insieme o, se eventualmente sono insieme, i neri devono comunque essere riverenti, portare rispetto ai bianchi e seguire certe regole.
Un evento, avviene il 1 dicembre 1955 quando la signora Rosa Parks di Montgomery, (Alabama), si rifiuta di cedere il posto da lei occupato su di un autobus extraurbano, ad un uomo bianco. Rosa Parks viene arrestata e accusata di aver violato una delle ordinanze sulla segregazione. In risposta a tale evento, un allora sconosciuto Martin Luther King organizza un boicottaggio pacifico delle autolinee di Montgomery per protestare contro la segregazione razziale. La comunità di colore di Montgomery non prenderà gli autobus per spostarsi quotidianamente per ben 381 giorni. M.L.King viene arrestato in quell’occasione insieme ad altre 90 persone di colore con l’accusa di aver intralciato un servizio pubblico. King ricorre in appello e vince. Il 4 giugno 1956, una corte distrettuale degli Stati Uniti d’America emana la sentenza che afferma che la segregazione razziale sugli autobus di linea è anticostituzionale. La resistenza pacifica del reverendo M.L.King e della comunità di Montgomery non solo aveva causato l’emanazione di quella sentenza, ma aveva anche dimostrato che il boicottaggio era un valido ed efficace strumento di lotta. La resistenza passiva fu il mezzo scelto per abbattere le barriere segregazioniste, il primo tassello di un processo di liberazione che si concluse, dopo molti e altri fatti, positivamente. Oggi neri e bianchi negli Stati Uniti hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità.
Lusignani Michele