mercoledì 23 maggio 2012

Emancipazione e Femminismo

IL LUNGO CAMMINO VERSO LE PARI OPPORTUNITA'

UN PO' DI DEFINIZIONI...
Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di

sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di

fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e

l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del

Paese.
Art. 37

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al

lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione

familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione.

La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.

La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro,

il diritto alla parità di retribuzione.
                                                                                                                                                    (Costituzione italiana))
Articolo 21

Non discriminazione

1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul

sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le

caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali,

le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una

minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le

tendenze sessuali.

2. Nell'ambito d'applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e

del trattato sull'Unione europea. È vietata qualsiasi discriminazione

fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute

nei trattati stessi.
Articolo 23

Parità tra uomini e donne

La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso

in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione.

Il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che

prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato.



(Carta dei diritti fondamentali dell’unione europea. Nizza, 2000)





Questi sono solo alcuni, significativi stralci di come le nostre attuali leggi regolino e tutelino la parità delle opportunità tra uomo e donna, a dimostrazione di come, almeno nella teoria, si sia creata molta consapevolezza sul ruolo della donna e sul suo valore in quanto essere umano e cittadina.

La cronaca quotidiana, però, ancora troppo spesso ci racconta di discriminazioni, abusi fisici e psicologici che ancora vengono compiuti sulle donne, quasi sempre da parte degli uomini...l'emancipazione reale della donna, posta come questione di primo piano dai movimenti femministi fin dalla metà degli anni '60, evidentemente, è stata raggiunta solo in parte, ed è per questo che ci è sembrato giusto riflettere sul significato del termine emancipazione e capire meglio il valore dei movimenti a sostegno dell'indipendenza della donna.





“Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini, ma su loro stesse.”

Mary Wollstonecraft, Rivendicazione dei diritti della donna, 1792

EMANCIPAZIONE:
L'etimologia del termine è latina: è un composto di E (E-/EX- che significa "fuori di") e MANCIPIUM (che significa "dominio/proprietà"); esprimeva l'atto solenne, presso i romani, con il quale il padre di famiglia davanti al magistrato ed alla presenza di cinque testimoni dichiarava il figlio libero dalla propria patria potestà.
Quindi, il termine indica che la persona diventa padrona di se stessa, ha la libertà di scegliere di essere ciò che desidera, di dire o fare ciò che vuole, di non avere vincoli. Il raggiungimento di questa condizione è molto difficile, soprattutto nell'ambito femminile; lo testimonia anche la storia.

E' sulla base di queste sempre crescenti consapevolezze che le femministe degli anni 70 coniarono slogan del tipo:

 " Io sono mia!"

"Una donna ha bisogno di un uomo come un pesce di una bicicletta"

Il percorso di emancipazione della donna, infatti, che secondo noi è uno dei primi passi che si sono fatti per arrivare alla consapevolezza che fossero garantite per legge pari opportunità tra uomini e donne, è stato diversamente vissuto nei diversi Paesi, in particolare in Italia è stato piuttosto lento, in quanto soffocato dal fascismo che trattò le donne in modo reazionario: erano l'anello debole della società. La loro utilità consisteva nella procreazione ( per un esercito forte). Furono approvate numerose norme che ne limitavano la libertà e la possibilità di carriera (avvocatura e magistratura non erano concesse per gli sbalzi umorali dovuti al ciclo mestruale!!!!!).

Le due guerre mondiali furono occasione per le donne di avere libero accesso alle professioni operaie e anche a quelle intellettuali. Ci furono anche molte eroine partigiane. Ora rimaneva da sancire una uguaglianza anche a livello legislativo e nella mentalità comune.
Il primo paese al mondo a dare il voto alle donne è stato la Nuova Zelanda nel 1893. In Italia, solo nel 1946 si concesse anche alle donne il diritto di voto.

Il riconoscimento dell'uguaglianza, anche morale, e soprattutto di una completa emancipazione, lo si ebbe dopo la ventata del 1968 con le proteste femministe; tali proteste portarono all'approvazione delle leggi sull'aborto e sul divorzio.

Negli anni successivi, donne di grande spessore, come Tina Anselmi e Nilde Iotti, occuparono posti di primo piano nella politica italiana, e, successivamente, sempre più passi in avanti furono fatti anche in ambito legislativo per sostenere e difendere i diritti delle donne e quindi il fatto che dovessero esserci pari opportunità tra loro e gli uomini.
SECONDO NOI... Quando abbiamo parlato per la prima volta, in classe, di Pari Opportunità, pochi di noi avevano chiaro in testa che cosa significassero queste parole; poi, approfondendo un pò il discorso, abbiamo capito alcune cose; innanzitutto, che le pari opportunità non sono da intendersi solo e unicamente come rapporto tra uomo e donna, ma come garanzia di uguaglianza di trattamento di tutti i cittadini (ad esempio discriminazioni verso i disabili).

Abbiamo comunque deciso di focalizzare la nostra ricerca sul rapporto tra parità ed emancipazione della donna e, dopo aver svolto alcune ricerche e dibattiti, siamo giunti alla conclusione che forse, se ben intesi, i termini di emancipazione femminile e di pari opportunità sono oggi molto "vicini" come significato profondo. Forse non è troppo azzardato dire che si può intendere, in un'ottica attuale, il femminismo come idea di uguaglianza, nel senso di parità dei diritti, non più di contrapposizione a tutti i costi contro gli uomini.

Pensiamo che sarebbe giusto che ci fosse, veramente, un vero confronto in ambito lavorativo e all’ interno della società tra uomini e donne, smettendo di considerare quello femminile "il sesso debole".

A volte si sente dire che la donna è diventata libera come l’uomo perché ha un comportamento sessuale più libero, ma questa non è vera emancipazione, anzi semmai è il contrario. Probabilmente le donne non sono aiutate dal fatto che la nostra società in realtà le svaluta, le propone troppo spesso come immagini di bellezza e desiderio fine a se stessi.

Spesso se  riescono ad ottenere qualcosa in ambiti che non riguardano la casa,  si pensa che le donne lo abbiano ottenuto per ragioni che non riguardano le loro competenze e conoscenze.

Ci saranno davvero pari opportunità quando si riusciranno ad abolire tutti questi pregiudizi sul mondo femminile, non solo con leggi scritte, ma con un cambiamento profondo nelle menti di uomini e donne.

Occorre, insomma, riconoscere la pari dignità degli esseri umani in quanto tali, a prescindere dalle differenze di genere, considerando sia donne che uomini come soggetti della nostra società, liberi di pensare e di agire.

I.C. VAL CENO, classe III Bardi
Bibliografia:

La Costituzione italiana
Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea
G. Solfaroli Camillocci, "Io nella storia", ed. Sei
Vecchio G., Saresella, D., Trionfini, P. “L'Italia contemporanea", ed. Monduzzi
www.pariopportunita.gov.it/
comunicazionedigenere.wordpress.com/2011/06/11/femminismo-ma-cose/
www.psicologiadonna.altervista.org/My_Homepage_Files/Page54.html