a.
Angelica Lefenni: Sì,
sicuramente è stata una sorpresa, non lo avrei mai immaginato e nemmeno pensavo
a questo nel momento in cui mi sono candidata. La prima sensazione è stata di
gioia, seguita poi da una grande voglia e curiosità di iniziare subito il mio
lavoro.
2.
Ci può spiegare
brevemente di cosa si occupa in merito alle pari opportunità nel nostro comune?
a.
Angelica Lefenni: per pari
opportunità si intende l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica,
politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere,
religione, razza e origine etnica, disabilità, età , orientamento sessuale.
L’amministrazione comunale si occupa quindi di far sì che non venga meno il
principio di l’uguaglianza, assicurando che il trattamento per gli individui
sia il medesimo.
3.
Qual è il progetto o l’iniziativa ai quali lei è maggiormente
affezionata? Perché?
a.
Angelica Lefenni: il progetto
a cui sono più affezionata e’ una rassegna sulle donne intitolata
“donnedellombra”, che partirà prossimamente ( dal 26 maggio al 16 giugno al
castello pallavicino di varano melegari). si tratta di 4 incontri dedicati a
quelle donne poco visibili, poco conosciute, che rimangono nell’ombra appunto.
spesso abbiamo paura e discriminiamo ciò che non conosciamo, per questo credo
sia importante parlarne e capire.
4.
I suoi colleghi maschi come l’hanno accolta in
Consiglio e in Giunta? hanno un atteggiamento particolare nei suoi confronti?
a.
Angelica Lefenni: i miei
colleghi di giunta mi hanno accolto con calore. è la prima volta che una donna
entra in giunta …e pensare che siamo nel 2012! ma non hanno nei miei confronti
nessun atteggiamento particolare, pari opportunità ...appunto.
5.
Parliamo di parti opportunità e di donne in politica.
Secondo lei perché sono così poche le donne che hanno un ruolo politico per la
comunità, sia qui che, in generale, in Italia?
a.
Angelica Lefenni: la vita
lavorativa extra-domestica è una vita concepita per uomini. ricoprire un ruolo
di responsabilità spesso significa consacrare la propria vita al lavoro. ci si
ritrova senza tempo per altre cose. per una donna la vita familiare richiede
presenza, impegno e dedizione, e la giornata è sempre di 24 ore. per un uomo
non è che sia più semplice, è solo culturalmente più accettato il fatto che sia
poco presente in casa. molto raro che una donna segua le sue aspirazioni
professionali e suo marito abbia una carriera più modesta e passi più tempo in
casa. la carriera di un politico, poi, è ricca di impegni e responsabilità che
obbligano a viaggi e trasferte continue: difficile conciliare tutto questo con
famiglia, casa e figli. di solito le donne riflettono bene prima di entrare in
politica perché sanno quanto sia difficile conciliare questo impegno con quelli
lavorativi e familiari e non solo per i tempi necessari alla discussione, ma
per molti dedicati alla polemica politica utile solo a chi vive di essa. probabilmente
le donne fanno fatica ad entrare in questo mondo perché si basa ancora su un
modello che prende molto a prestito dall’ “arte” della guerra: vincitori e
vinti, coalizioni e alleanze, alleati e nemici. l’apporto femminile alla
comunità invece, è stato da sempre improntato alla cooperazione, allo scambio e
alla risoluzione pratica dei problemi.
6.
Cosa si potrebbe fare, secondo lei, per aumentare il
numero di donne in politica?
a.
Angelica Lefenni: forse le
cose potrebbero cambiare nel momento in cui i lavori domestici verranno divisi
in modo più equo. quando la cura della casa e dei figli non sarà più dominio
femminile e la donna in casa avrà compreso di dover delegare e di dover anche
pretendere aiuto dal proprio compagno. la società cambia quando le famiglie
cambiano al loro interno. molto è stato fatto in questi anni per cercare di
accrescere la presenza femminile all’interno di organi elettivi, vedi le “quote
rosa”. ma la percentuale è ancora davvero troppo bassa. le donne sono elettrici
(anche se non da tanto…forse anche questo incide) ma devono anche essere
elette, avere la consapevolezza che essere elette dà la possibilità di
migliorare qualcosa, la nostra società e noi stesse.
7.
Infine, nel suo ruolo politico-civile, le donne hanno
un modo diverso di intendere la politica rispetto agli uomini?
a.
Angelica Lefenni: sì !
come accennato prima le donne hanno un modo diverso di intendere la politica,
un modo più collaborativo, più risolutivo dei problemi, inoltre ascolterebbero
e si impegnerebbero di più degli uomini per gli “interessi delle donne”. sono
madri, quindi mettono gli altri al primo posto, sono più sensibili alle
esigenze del cittadino, più concrete, meno corruttibili e non hanno sete di
potere… sicuramente più donne, apporterebbero un cambiamento in senso positivo
alla nostra politica !
La
ringraziamo per aver risposto alle nostre domande!!!
Ci vedremo
alla mostra in castello!!!
Gli allievi
dell’IC Val Ceno, scuola secondaria di Varano de’ Melegari