mercoledì 23 maggio 2012

Intervista (immaginaria) a Matilde di Canossa:

Marchesa, granduchessa, regina d’Italia e vicaria papale.
  1.  la ringraziamo di aver accettato la nostra richiesta di intervista. Come dobbiamo chiamarla? Marchesa? Granduchessa? O regina d’Italia?
    1. Chiamatemi pure Granduchessa di Canossa.
  2. Cosa sognava quando era bambina? Cosa avrebbe voluto fare?
    1. Da bambina sognavo di diventare una poetessa, ma sapevo che era un mestiere riservato quasi esclusivamente agli uomini. Non l’ho mai realizzato, anche se ho scritto alcune poesie.
  3. Quante lingue conosce? Le piaceva studiare?
    1. Conosco tre lingue: quello che voi chiamate il tedesco, la mia lingua d’origine, quella dei teutoni, la lingua che si parla nel nord dell’italica penisola ed infine la garrula lingua dei franchi, il francese, medievale ovviamente.
  4. Amava il suo primo marito goffredo il gobbo?
    1. Ho imparato ad amarlo col tempo, all’inizio no, anche perché ero innamorata di un altro uomo, ma non era concesso scegliere il proprio sposo, quindi mi adeguai alle regole dinastiche.
  5. E il suo secondo marito, guelfo v, lo amava?

a.        Sì, lui l’ho amato fin da subito. Era giovane e bello, ma il nostro era anche un matrimonio politico. Una lettera che gli ho scritto dimostra quanto io volessi che anche le donne potessero aspirare ad una relazione come era concesso agli uomini. Ve ne leggo un passo: « non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della longobardia. Ti darò tante città tanti castelli tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro; e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo col discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare ad una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio. »



  1. Come trattano le donne nel suo tempo?
    1. Le donne non sono ben valutate, qualcuno crede persino che siamo meno intelligenti degli uomini. Che assurdita’, cose da medioevo!
  2. Com’è stato fare da mediatrice tra il papa e l’imperatore?
    1. È stato molto difficile, perché molte persone cercavano di corrompermi per appoggiare uno o l’altro, ma io sono rimasta impassibile. Erano inoltre due individui complicati, entrambi convinti di dover prevalere l’uno sull’altro. Mi ritenevo libera di agire secondo la mia volontà e decisi, non senza difficoltà, di allearmi con papa gergorio, mio secondo cugino. D’altra parte una scomunica non era una buona cosa…infine vinse papa gregorio vii.


  1. Cosa penso’ quando nel 1081 l’imperatore la depose e la bandì dall’impero?
    1. Non mi arresi; mentre mio cugino era costretto all’esilio, io resistetti e il 2 luglio 1084 sbaragliai l’esercito imperiale nella battaglia di sorbara. Ero riuscita a formare una coalizione favorevole al papato a cui avevano aderito i bolognesi!
  2. Cosa si pensava di una donna potente e intraprendente come lei?
    1. Beh, gli uomini erano molto invidiosi di una donna potente perché sapevano che avrebbe potuto governare meglio di loro! Non si puo’ certo parlare di pari opportunita’ qui, donne che hanno il potere politico ce ne sono davvero poche, purtroppo! A volte qualcuno reagiva male e mi escludeva dagli eventi mondani o da quelli importanti, come i concili.
  3. Il suo potere politico è dovuto solo alle sue abilità?
    1. Non solo, in parte l’ho ereditato dalla mia famiglia, poi, sposando uomini importanti il mio potere è aumentato.

La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato, le faremo avere una copia dell’intervista, perché il blog non crediamo sappia cos’è…



L’intervista è stata scritta e ideata da:

Alice, Beniamino, Elena, Francesco, Gianmarco, Isacco, Melanie, Valentina.