mercoledì 21 aprile 2010

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

ISTITUTO COMPRENSIVO
VAL CENO





PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA


Il Protocollo di accoglienza definisce azioni, modi, competenze, tempi dell’accoglienza degli stranieri neoarrivati nella nostra scuola;  stabilisce chi fa cosa e secondo quali linee condivise. Prevede diverse azioni che coinvolgono tutte le componenti scolastiche.

E’ uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate.
Il Protocollo è steso e progettato dalla Commissione Intercultura e approvato dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto.
Il Collegio Docenti individua un Referente di plesso per ogni plesso e per ogni ordine  di scuola per lo svolgimento dei compiti connessi all’accoglienza degli alunni non italiani.  In particolare sarà cura  del Referente di plesso :
*    dare attuazione alle procedure e alle azioni progettate dalla scuola, dal momento della domanda di iscrizione fino all’uscita dell’alunno dalla scuola;
*    rilevare sul campo le esigenze, difficoltà ed eventuali progressi dei  diversi interventi di integrazione progettati dalla scuola;
*    svolgere le azioni previste nel dettaglio dal presente Protocollo.

Il Referente è inoltre membro della Commissione di accoglienza  la cui istituzione
formale  è prevista dal Protocollo.
La  Commissione di accoglienza  è composta dal Dirigente Scolastico,  il Referente della Commissione Intercultura e, per ogni plesso, dal Referente e da uno o più docenti della sezione-classe in cui viene inserito l’alunno straniero  .


Il Protocollo si articola in :
1.     Premessa
2.     Iscrizione ( primo incontro con la famiglia)
3.     Prima conoscenza dello studente straniero
4.     Assegnazione della classe
5.     Inserimento nella classe e interventi di facilitazione
6.     Organizzazione e valutazione
7.     Interazione con i genitori
8.     Collaborazione con il territorio


1) PREMESSA

Delinea brevemente fini, principi e criteri di riferimento.

Coerentemente con i principi della Costituzione Italiana ( 1948) nell’art.34, nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo ( 1948)  nella dichiarazione dei Diritti del Fanciullo ( 1959), in applicazione a tutta la normativa vigente, la nostra scuola si attiva al fine di rispettare i diritti di ogni bambino.
Pertanto la nostra scuola intende curare in modo particolare l’integrazione di tutti i bambini e le bambine, valorizzandone le differenze, attraverso:
*    la creazione di una Commissione intercultura formata dai docenti dei tre ordini di scuola;
*    la cura dell’accoglienza: si presterà attenzione al momento dell’iscrizione, al primo contatto con le famiglie degli stranieri neoarrivati, al primo incontro con gli studenti ed all’assegnazione della classe;
*    la cura dell’inserimento in classe;
*    l’attivazione dei laboratori linguistici in appositi spazi allestiti allo scopo;
*    la formazione del corpo docente sulle tematiche dell’integrazione e sulla didattica dell’insegnamento dell’italiano L2;
*    pratiche didattico-educative di tipo interculturale;
*    la mediazione linguistica e culturale;
*    il raccordo tra diverse realtà del territorio e distrettuali.

2) ISCRIZIONE

Descrive i documenti da richiedere, il materiale amministrativo e informativo nella lingua di origine o bilingue: presentazione della scuola italiana, della nostra scuola, modulistica fondamentale.

In questa fase si incontrano per la prima volta la famiglia e la scuola. L’incontro avviene in segreteria. Si individua una persona fissa, disponibile ad occuparsi dei colloqui con le famiglie straniere, che richieda i documenti necessari e dia le informazioni essenziali alla famiglia.
La scuola deve richiedere tutti i documenti utili per la conoscenza della famiglia e dell’alunno da inserire: documenti anagrafici, sanitari, scolastici, fiscali e quindi viene fissato un appuntamento con il docente Referente di plesso per il colloquio di accoglienza. 
La scuola deve fornire alla famiglia materiale informativo e amministrativo bilingue, che verrà custodito in segreteria:
*     modulo d’iscrizione,
*     presentazione della scuola italiana,
*      presentazione dell’Istituto Comprensivo Val Ceno,
*      modulistica bilingue per i genitori.
La segreteria inoltre comunicherà, d’intesa con il referente, la necessità o meno di acquistare i libri di testo. Nel caso l’alunno non abbia alcuna competenza linguistica dell’italiano, si proporrà di acquistare altri testi che possano facilitare l’apprendimento della lingua italiana.
In questa fase potrà essere importante la figura del mediatore culturale, soprattutto in situazioni di difficoltà comunicative, per dare le prime importanti informazioni essenziali sia alla famiglia, sia  alla scuola.

3) PRIMA CONOSCENZA DELLO STUDENTE

Una volta avvenuto l’atto formale dell’iscrizione, l’alunno “entra” nella scuola. Le novità che incontra sono numerose: persone ( dirigente scolastico, docenti, compagni, personale), spazi ( aula, mensa, palestra,….), tempi, oggettistica, stili comunicativi, modi di vivere la scuola.
Un docente di classe (scuola media), un docente del team ( scuola primaria), un docente della sezione ( scuola dell’infanzia) dove presumibilmente l’alunno sarà inserito organizza l’accoglienza, in accordo con la Commissione. In questa fase l’alunno  non può essere lasciato solo e l’inserimento deve avvenire per gradi. Quindi il docente:
*   effettua tempestivamente un colloquio con la famiglia;
*   raccoglie una serie di informazioni sul ragazzo e sul suo percorso scolastico per compilare una iniziale biografia scolastica;
*   organizza un colloquio con l’alunno utilizzando tecniche verbali e non verbali e
incoraggia la conoscenza della scuola.
*   osserva l’alunno in situazione;
*   inserisce immediatamente l’alunno nel laboratorio di italiano L2;
*   per le scuole dell’infanzia l’inserimento può prevedere un orario ridotto concordato con le famiglie e/o il referente.
In questa fase potrebbe essere necessaria la presenza del mediatore culturale.
Per facilitare il lavoro dei docenti inoltre, la Commissione Interculture metterà a disposizione i seguenti materiali:
*    traccia per il primo colloquio con la famiglia;
*    elenco mediatori culturali;
*    schede per la rilevazione di abilità, anche non verbali.





4) ASSEGNAZIONE DELLA CLASSE

Questa fase è regolamentata da precisi riferimenti normativi, che prevedono come assegnazione, la classe corrispondente all’età del bambino. Si riconoscono però motivi  che possono indurre il Collegio Docenti ( attraverso il parere espresso dalla Commissione Accoglienza ) a operare una scelta diversa. Nonostante ciò, è previsto che lo spostamento avvenga in una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto all’età, tenendo conto:
   della situazione personale, scolastica, linguistica e familiare dello studente neoarrivato;
*    del diverso ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno;
*    del periodo dell’anno in cui viene effettuata l’iscrizione;
*    delle caratteristiche del gruppo- classe di accoglienza .


5) INSERIMENTO NELLA CLASSE ED INTERVENTI DI FACILITAZIONE

Accogliere significa creare un clima relazionale accettante e motivante per ridurre l’ansia, la diffidenza, la distanza.
 Per favorire l’inserimento sono possibili varie attività :
*       creazione di aspettative positive negli studenti della classe nei confronti del neo-arrivato;
*       breve presentazione del paese di provenienza (caratteristiche geografiche, culturali, storiche);
*       cura dei momenti di socializzazione  sfruttando i momenti della ricreazione, della mensa e dopo-mensa ed organizzando attività che utilizzano il linguaggio del corpo;
*       strutturazione di percorsi adeguati alle competenze .
Riconoscendo il valore formativo, culturale e socializzante di alcune discipline, si cercherà di adeguare l’orario, di favorire la partecipazione alle materie o attività espressive ( educazione musicale, artistica, motoria,…..).

Durante la prima fase di accoglienza il neo-arrivato può essere affiancato da uno studente più esperto, della stessa nazionalità, con funzioni di tutor.  Al tutor possono rivolgersi anche i docenti nelle situazioni di difficoltà comunicativa connessa alla scarsa conoscenza della lingua italiana.

Nell’accogliere alunni non italiani è importante individuare tipologie d’intervento atte a realizzare percorsi efficaci di approccio alla nuova lingua. Nei singoli plessi verranno organizzati “laboratori linguistici” di italiano come L2  che occuperanno l’alunno per un numero di ore settimanali stabilito in ogni plesso in base alle disponibilità dei docenti e alle risorse economiche, in ogni caso quanto più è possibile ottimizzando le risorse.
Nella fase di prima alfabetizzazione la partecipazione al laboratorio linguistico avrà la preminenza su ogni disciplina o attività.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado , si ritiene utile che gli alunni in questa fase frequentino le lezioni di una sola lingua straniera (preferibilmente l’inglese), essendo già impegnati nell’acquisizione di tre lingue: la propria L1 e altre due L2.
I laboratori saranno attivati  con materiale idoneo agli obiettivi del laboratorio.
Materiale necessario:
*  dizionario bilingue
*  parole chiave bilingue
*  schede e testi
*  percorsi semplificati in alcune discipline.
Sarà molto utile possedere dizionari bilingue, almeno con le parole chiave, per una prima comunicazione in assenza dei mediatori.
Per verificare l’andamento dei laboratori, della socializzazione e degli apprendimenti degli alunni stranieri, per venire a conoscenza di eventuali problemi, il referente incontrerà i docenti dei laboratori e di sezione, dei team e dei Consigli di Classe.
Al fine di monitorare l’inserimento e il successo scolastico degli alunni non italiani si introdurrà l’utilizzo di  un “quaderno dell’integrazione” che riporti le notizie del pregresso, dell’evoluzione dell’inclusione e degli apprendimenti nel primo anno di inserimento.

In questa fase il ruolo del mediatore può essere quello di facilitare gli inizi del laboratorio, quando mancano i vocaboli minimi per comunicare, di dare informazioni al bambino e ai docenti di classe, ma anche quello di intervenire a sciogliere alcuni nodi comunicativi e comportamentali ( con lo studente e con la famiglia).

Occorrerà raccogliere materiale utile per poterne disporre ad ogni evenienza.
E’ ormai nozione comune che molto utile risultino i testi “ semplificati”.
Oltre al reperimento dei materiali già esistenti, sarà opportuno nel prossimo futuro dare priorità all’organizzazione di laboratori per docenti, in cui essi possano impratichirsi nelle tecniche di semplificazione dei testi.





6) L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA   (organizzazione-valutazione)

Sul piano della programmazione e della valutazione l’Istituto Val Ceno tiene conto delle seguenti indicazioni operative:
*   è compito dei Consigli di Classe operare affinchè gli alunni non italiani di recente immigrazione che hanno una conoscenza limitata della lingua italiana possano avere una valutazione, almeno nelle materie pratiche e meno legate alla lingua (come educazione fisica e musicale, disegno, in alcuni casi lingua straniera e matematica).  Nelle materie i cui contenuti sono più discorsivi e presentano maggiori difficoltà a livello linguistico si potrà procedere ad una “non valutazione”(del tipo “non classificato” o “senza elementi di giudizio”) solo qualora alla fine del primo quadrimestre gli alunni non abbiano raggiunto competenze linguistiche sufficienti ad affrontare l’apprendimento di contenuti anche semplificati; delle ragioni della non valutazione deve essere data idonea motivazione verbale.
*   per facilitare i processi di apprendimento il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione
-         valuta l’opportunità di prevedere l’uscita dell’alunno dal gruppo classe per interventi individualizzati di supporto, da svolgere insieme a studenti di altre classi con esigenze analoghe, anche in orario curricolare;
-         può altresì prevedere un percorso individualizzato che contempli la temporanea esclusione dal curriculum di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica. In sostituzione vengono predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico. Ne consegue che tali discipline, nel primo quadrimestre , non vengono valutate;
-         individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina da applicare appena l’alunno acquisisce una minima conoscenza dell’italiano.
*    Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione individua inoltre le esigenze e indirizza l’alunno verso percorsi di alfabetizzazione o consolidamento linguistico che saranno attuati sulla base delle risorse disponibili(docenti con ore a disposizione, insegnanti volontari, fondi d’istituto e finanziamenti extrascolastici) in orario scolastico e\o extrascolastico.
*    Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curricolare) o anche di altre discipline, nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari, è oggetto di verifiche orali e scritte ( da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare.




7) INTERAZIONE CON I  GENITORI

Compito della scuola è favorire la partecipazione attiva dei genitori quale elemento di cittadinanza oltre che momento essenziale per la condivisione del processo formativo.
A tal fine si ritengono utili le seguenti azioni:
*  predisporre strumenti di comunicazione plurilingue di uso comune (moduli e/o circolari relativi ad entrata, uscita, gite, colloqui con i genitori, ecc…)
*  incentivare la partecipazione dei genitori alla vita scolastica (moduli e spiegazioni su organi collegiali, ecc.  )
*  promuovere azioni che prevedono il coinvolgimento attivo dei genitori.
*  stabilire modalità di comunicazione tra scuola e famiglia funzionali a monitorare l’inserimento e il successo scolastico degli alunni non italiani eventualmente tradotte nella lingua madre dei destinatari.

8) COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO

Il nostro Istituto agisce in collaborazione con diversi enti per il reperimento di fondi e materiali, per il confronto e la partecipazioni a progetti di ampio respiro:
*   Comune di Bardi;
*     Comune di Bore;
*     Comune di Pellegrino;
*     Comune di Varsi;
*     Comune di Varano de’ Melegari;
*     Comunità Montana;
*     Distretto Scolastico di Fornovo Taro;
*     Comune e Provincia di Parma;
altre Istituzioni Scolastiche .