Un giorno stavo andando al cimitero appena entrata vidi tanti pipistrelli, andai incontro alla tomba di mio nonno e intanto che camminavo vidi qualcosa muoversi, mi girai ma non vidi niente me, dopo un paio di minuti, mi rigirai e vidi dei vampiri.
Mi presero e mi buttarono in una buca.
Dopo un paio di minuti mi alzai ed iniziai a correre.
Non esitai.
Saltai in sella e mi lanciai giù.
Il pendio non era solo ripido, era anche lungo.
Schiacciai i freni per rallentare ma la bici cominciò a sbandare.
Mollai i freni per far raddrizzare la bici ma questo fece aumentare la mia velocità.
Non osavo guardarmi dietro per paura di andare a sbattere.
Anche se mi stavano inseguendo, non potevano prendermi, a meno che non fossi finita contro un albero, nel quel caso mi sarei rotta l’osso del collo, e allora che differenza avrebbe fatto?
Schiacciavo i freni, sbandavo, mollavo i freni e prendevo velocità, così per tutto il pendio.
Finalmente arrivai in fondo alla collina e mi fermai.
Ero fradicia di sudore e ansimavo.
Guardai sulla collina ma non vidi nessuno corrermi dietro.
Mi sentivo felice e trionfante.
Lanciai un grido di gioia.