lunedì 6 dicembre 2010

RACCONTO FANTASTICO SURREALE

Immagina Batman, il supereroe pipistrello, implacabile con il crimine, alle prese con un problemino. In fondo dietro la maschera e mantello si nasconde un uomo comune che ha problemi comuni, come quelli che capitano a tutti per strada. Immagina che capiti con la sua batmobile in mezzo al traffico di punta di Milano, un ingorgo da paura, tutti fermi, i vigili urbani incasinatissimi, dentro le auto visi arrabbiati e insofferenti di chi farà tardi ad appuntamenti importanti.
“Guardaah!!, non ci posso credere è la batmobile!!!!” esclama un tipo in cinquecento accanto ad essa. Il tipo in cinquecento riesce ad intravedere dietro i vetri scuri del bolide nero le orecchie a punta del supereroe. Immagina tutta questa scena è svolgi (fai) un racconto fantastico in cui sarà importante all’inizio dire perché Batman si sia trovato in mezzo al traffico e da questo punto racconta dove stava andando e perché. Descrivi tutto quello che racconti, luoghi, situazioni, personaggi e rispetta le regole della buona scrittura (senso logico, coerenza, completezza, non contraddizione) perché come ti è stato detto sul vol. A, tutto quello che si scrive è letto da qualcuno che dovrà capire quello che raccontiamo. Racconta in terza persona e se vuoi usa il discorso diretto. Ora tocca a te e alla tua fantasia.


BATMAN, L'IMPLACABILE

Batman, uscito dal suo covo per andare a catturare Jocker, si trovò  in mezzo al traffico,allora mise in modalità di volo la Batmobile. Arrivato sul luogo, non trovò traccia di Jocker. In quel momento squillò il batcellulare: era il fidato maggiordomo che lo avvisava che Pinguino aveva provocato un incendio; subito saltò a bordo della Batmobile e si diresse verso le fiamme e si occupò del fuoco perché non poteva rischiare che delle persone morissero, così il nemico riuscì a farla franca.
Subito lo chiamò il maggiordomo, per avvisarlo che tutta la città stava rimanendo al freddo a causa di Freeze che aveva danneggiato la centrale termica. Immediatamente Batman partì all’iper velocità e fortunatamente arrivò in tempo; come lo vide, Batman attaccò subito con un boomerang che buttò Freeze contro un muro facendolo svenire, anche perché aveva già usato molta della sua energia.
Lo legò con un cavo d’acciaio che poteva sopportare le variazioni ci temperatura; poi chiamò la polizia.
A quel punto Batman stava tornando al covo, era ormai a metà strada quando lo chiamo nuovamente il maggiordomo preoccupatissimo per ciò che stava accadendo. In una delle banche più grandi della città c’era un rapinatore che poteva trasformarsi: quando era grigio e magro era velocissimo ma poteva trasformarsi in fortissimo quando diventava rosso e grosso. Batman parte immediatamente, trova il rapinatore sul tetto della banca che fuggiva, subito lo raggiunse e lo affrontò ma grazie alle combinazioni tra velocità e forza il nemico non ebbe alcun problema a stendere Batman, dovette arrivare il maggiordomo a prenderlo. Quando furono al covo il maggiordomo fece una radiografia e vide che si erano rotte un paio di costole, subito lo mise sul letto dopo averlo fasciato. Il giorno dopo si svegliò dolorante per i colpi subiti e chiese al maggiordomo che cosa fosse successo dopo che era svenuto Gli spiegò l’accaduto, Batman voleva alzarsi, ma il maggiordomo glielo  impedì e spiegò anche che aveva due costole rotte. il supereroe volle andare nel covo a costruire un robot in grado di sconfiggere quel mostro senza danneggiare ulteriormente il suo torace. Dopo una settimana il robot era completo e proprio quella sera stessa il mostro colpì ancora in città. Batman fu subito pronto per l’ azione, anche questa volta lo trovò sul tetto che stava per fuggire ma Batman grazie ai razzi sotto i piedi del robot, lo raggiunse velocemente. Come lo vide, il nemico non esitò ad attaccarlo ma Batman riuscì a proteggersi dai colpi del nemico grazie all’armatura robotizzata che aveva addosso e a farlo scappare senza il bottino che aveva rubato poco prima.

Gabriele Ajroldi

1 a media Pellegrino Parmense



Batman nel traffico

Era una giornata come le altre e Batman decise di andare a fare un giro con la sua Batmobile.
Alle 12:00  a Batman gli squillò il cellulare, era il suo maggiordomo Harry che gli disse che nel centro della città c'era una rapina in corso.
Batman si precipitò per l'autostrada con il suo bolide, ma la strada era bloccata dal traffico.
Così Batman si dovette fermare.
Un signore in 500 alto, capelli neri, occhi azzurri e molto magro lo notò nella batmobile dietro ai finestrini neri del bolide e gli scattò una foto.
Batman disperato non sapeva come fare.
Gli venne un idea, chiamò il suo maggiordomo Harry e gli disse di trovargli una scorciatoia.
Batman quando  prese la scorciatoia subito si trovò di nuovo bloccato, c’era un nuovo tamponamento, così la strada si trasformò in un nuovo ingorgo di automobili.
Quando arrivò in centro Batman entrò nella banca per trovare qualche indizio, ma non trovò nulla.
Si recò a casa sconfortato, aveva fallito questa volta.
Arrivò la sera e Batman andò a letto.Nel sonno  si sognò che era nella sua Batmobile, in volo.
Così quando al mattino si svegliò chiese al suo maggiordomo Harry di costruire delle ali in carbonio ultra leggere, ma ultra resistenti per il volo, e due turbine per il decollo.
Quando la macchina fu messa a punto Batman  andò a provarla. Era perfetta finalmente.
Appena in tempo: infatti il suo maggiordomo Harry gli disse che c'era una nuova rapina in città.
Batman partì, inboccò l'autostrada e come al solito c'era traffico.
Così gli venne in mente che la sua Batmobile poteva volare, accese le turbine e decollò.
Arrivò giusto in tempo per catturare i ladri.



Massimiliano Paglia
3 a media Pellegrino Parmense


Batman e l’intrigo in città

Era un giorno come gli altri per Batman che era andato a sconfiggere il male. Si trovava nel bel mezzo del traffico dell’ora di punta nel centro di New York. Doveva stare in coda come gli altri perché il suo nemico gli aveva disintegrato i razzi al plutonio e perciò non poteva più volare. Tutti gli automobilisti avevano i finestrini delle loro auto abbassati perché faceva un gran caldo e si sentiva la gente che imprecava e suonava il clacson a più non posso; un signore in una 500 ABARTH riconobbe l’auto di Batman: la Batmobile. Non disse niente a nessuno perché credeva fosse un’imitazione. Ad un tratto arrivò volando uno strano oggetto volante: era uno dei tanti nemici di Batman, l’Uomo Piovra, che esclamò:
-          So che sei lì uomo pipistrello, esci e arrenditi: non puoi scappare volando perché ti ho distrutto i razzi!!! –
All’improvviso uscì dal bolide Batman che gli rispose con aria di superiorità :
-         Tu, sciocco ingenuo, credevi davvero di avermi distrutto i                   razzi per non farmi scappare!!- L’uomo piovra ci rimase di stucco quando Batman aggiunse :
-         Per fortuna ho sempre un asso nella manica: i razzi che mi hai distrutto erano un falso. -
Rientrò nella sua macchina, schiacciò un bottone e la Batmobile si levò da terra  facendo un rumore assordante e partì alla velocità della luce. Tra i numerosi automobilisti in coda c’era anche un vecchietto con gli occhiali “a fondo di bottiglia” in cinquecento, con amplifon perché non ci sentiva tanto, che tutto irritato esclamò :
-         Per tutti i diavoli!! Non si può nemmeno fare un sonnellino mentre si è in coda. –
I due con le loro macchine volanti si diressero a nord dalla grande città. Ad un tratto si sentì un boato assordante e una nuvola di fumo nero che proveniva da nord. Dopo diversi minuti arrivò l’Uomo Piovra con la bicicletta di sua nonna e i capelli tutti bruciacchiati che urlò :
-         Ci sarà un giorno in cui il male prevarrà sul bene e tu non ci potrai fare niente, Uomo Pipistrello. –
E se ne andò facendo una risata maligna; Batman sentendo queste parole pensò tra sé e sé :
-          Povero illuso!!!  -.   

Michele   Lusignani

3 a media Pellegrino Parmense



BATMAN A NEW YORK

Batman si trovava nel centro di New York e osservava perplesso le sfilze di palazzi che si susseguivano e pensò “A Gotham City ci sono meno palazzi che a New York”.

Era bloccato in mezzo al traffico di punta e aveva l’idea di far volare la Batmobile.
Ma, tutto eccitato, un tizio con una “cinquecento” azzurra gridò “Venite! C’è Batman con la Batmobile!”
In poco tempo Batman fu circondato da un sacco di giornalisti, fotografi e persone che volevano il suo autografo.
Ora non poteva più attivare la trasformazione per volare ma decise di uscire per soddisfare la folla così se ne sarebbero andati velocemente.
Dopo due ore e mezza la gente era andata finalmente andata via ma non i giornalisti e i fotografi e lui dovette scansarli con la minaccia di investirli.
Batman era a New York perché doveva catturare il Basilisco che aveva fatto molti colpi rapinando soprattutto gioiellerie e banche pietrificando i testimoni.
Il Basilisco era un enorme serpente che pietrifica le persone se si guarda negli occhi e che vive nei condotti dell’acqua di New York.
Batman sulla batmobile aveva un radar con cui rintracciò lo snodo principale dove il Basilisco risaliva e dove tutti i condotti si univano.
Batman entrò dentro lo snodo dei condotti ma si era messo degli occhiali speciali per guardare il Basilisco senza rimanere pietrificato.
Sceso nel nelle condutture dove incontrò prima Medusa, un altro animale mitologico che guardata aveva il potere di pietrificare.
Lui dopo un po’ riuscì a sconfiggerla e a continuare il suo cammino ma poi trovò il Gargoyle che era una statua di pietra viva e volante che riusciva a controllare l’acqua e Batman nel combattimento per poco non affogò ma con il gancio della sua cintura riuscì ad aggrapparsi al muro e fece cadere a terra il Gargoyle.
Dopo qualche ora passata a combattere contro pericolosissimi nemici giunse davanti alla porta, dove il radar diceva che c’era il Basilisco.
A un tratto gli piombò davanti Cerbero, il cane a tre teste che sorveglia la porta degli inferi e che il Basilisco si era fatto prestare come suo guardiano personale.
Batman lottò duramente e Cerbero gli stava quasi per staccare la testa quando Ade, il dio dei morti venne a riprendersi Cerbero perché le anime dannate avevano bisogno dell’ordine che in sua assenza non riusciva più a dare.
Batman senza esitare forzò la porta ed entrò.
Quando entrò, rimase allibito dalla grandezza del Basilisco.
Era lungo più di venti metri ed era alto fino al soffitto,  come un palazzo di dodici piani e aveva dei denti lunghi cinquanta centimetri pronti a sprigionare un veleno mortale per chiunque.
Il combattimento fu durissimo. Barman poteva contare sulla sua abilità e intelligenza e sulle sue armi tecnologiche.
Batman era sfinito e quando il Basilisco tentò di  scappare Batman lo inseguì e con i suoi speciali coltelli lo accecò.
Ora per Batman era più facile batterlo e lo catturò  senza problemi.
Dopo aver finito Batman uscì dalle fognature e si preparò per nuove missioni.

Giulia Porta,
2 media Pellegrino Parmense




BATMAN vs PINGUINO


Una notte a Gotam City il Pinguino entrò in un vicolo per rapinare una signora .
Si introdusse in casa arrampicandosi dal balcone , la minacciò dicendole :” Dammi tutto l’oro e il denaro che hai oppure ti ammazzo !”
La signora era in bagno a lavarsi, di fronte alla minaccia del crimine si lanciò verso la porta per scappare .
Il Pinguino aveva bloccato la porta poco prima , l’afferrò alle spalle e le tagliò la gola .
Una volta sgozzata la donna afferrò tutto l’oro e il denaro e scappò dalla finestra , dando prima fuoco all’appartamento per coprire le tracce del suo delitto .
Nel frattempo: il commissario Gordon , avvertito da una vicina della vittima , si mise in contatto con Batman attraverso il faro luminoso : Batman una volta visto il segnale corse subito sulla batmobile e si lanciò nel traffico della città .
Mentre stava per arrivare sul ponte che attraversava il fiume passò una nave e il ponte venne aperto : tutte le macchine dovettero fermarsi  ad aspettare .
Batman era seduto sulla sua batmobile , in continuo contatto con il commissario tramite cellulare , infuriato per essere in ritardo e perché si sentiva impotente pensando al Pinguino ormai in fuga : - Ma proprio oggi deve passare la nave?!! - esclamò fra se a se .
Un uomo in una cinquecento vide attraverso i vetri scuri del bolide le orecchie a punta e riconobbe che era Batman.
Scese dalla macchina e con un urlo avvertì tutti gli altri automobilisti di farlo passare perché era di corsa .
Batman arrivò sul luogo del delitto e fiutò l’odore del Pinguino , lo raggiunse , lo catturò e lo portò dal commissario Gordon .
Il commissario lo portò in cella per tre anni e Pinguino non vide più nessuno .


Trivelloni Greta classe
2 media di Pellegrino P.se