lunedì 6 dicembre 2010

TESTO FANTASTICO SURREALE: I LIBRI PARLANTI

Un giorno, in un parco di Parma, una ragazza di nome Caterina stava passeggiando.
Uscì dal parco e vide una biblioteca e dato che a lei piacevano molto i libri decise di entrarci.
Guardò sulla cartina per ricordarsi in che via era ma quella biblioteca non era segnata nonostante la sua cartina fosse aggiornata.

Dopo essere entrata, si accorse che era molto grande e che non c’erano molte persone.
Cercò subito la sezione d’avventura e quando la trovò, vide che c’erano molti più libri che nelle normali biblioteche.
Iniziò a leggere quelli più grandi e verso sera dovette tornare a casa altrimenti sua mamma si sarebbe arrabbiata.
Salutò la bibliotecaria e tornò a casa per il parco e quando fu a casa scrisse su un foglio la strada che aveva fatto.
La mattina Caterina andò a scuola continuando a pensare a quella biblioteca che non era segnata sulla cartina.
Il pomeriggio finì in fretta e dopo aver fatto i compiti uscì subito senza neanche salutare, percorse tutto il parco correndo e in mezz’ora fu davanti alla biblioteca.
Entrò e tornò nella zona dei libri d’avventura, aprì lo scaffale con i libri che potevano leggere solo quelli che avevano la tessera e, dopo averla aperta, sentì un brusio provenire dall’interno dello scaffale.
Lasciò stare e tirò fuori un libro e appena lo prese in mano la morse allora lei lo tirò fuori violentemente e, con suo stupore, vide che il libro parlava e raccontava la trama del libro e alcuni pezzi della storia.
Caterina spaventata lo lasciò cadere a terra e per spiegarsi l’accaduto pensò che fosse una di quelle nuove tecnologie per leggere i libri.
Il libro, che leggeva anche nel pensiero, gli disse che non era frutto di nessuna nuova tecnologia e che dalle sue parti era normale che un libro parlasse e non era normale che uno non parlasse.
Dalle sue parti erano loro che leggevano le storie per gli uomini e non come lì che erano loro a leggerli e a raccontarli.
Lei gli chiese da dove veniva e, quando lui stava per risponderle, la bibliotecaria comparve dicendo a Caterina di non toccare quei libri e di non cedere a quello che dicevano perché erano solo frasi registrate, selezionate per rispondere a ogni domanda.
Caterina tornò a casa piena di dubbi e pensò che doveva andare il più presto possibile a riprendere quel libro e portarselo a casa.
Il pomeriggio tornò a casa e, dopo mangiato e fatto i compiti compiti, andò subito in quella strana biblioteca a parlare con il libro misterioso.
Appena entrata cercò di non farsi vedere dalla bibliotecaria e corse subito dal libro senza far rumore e quando lo tirò fuori, prima che cominciasse a parlare, lei gli intimò di stare zitto come i libri normali del loro pianeta e di sembrare il più normale possibile.
Lo portò a casa e lo cominciò a sfogliare.
Con sua immensa sorpresa scoprì che il libro aveva le pagine bianche senza una parola e che per leggerlo doveva per forza ascoltare le sue chiacchiere perché quei tipi di libri erano soliti chiacchierare prima di raccontare la storia.
 Lei gli chiese di evitare il chiacchiericcio iniziale e il libro iniziò a parlare.
 Il libro veniva da Saturno dove c’erano gli alieni che non sapevano leggere e scrivere, allora avevano inventato quei libri parlanti per tramandare le storie.
Le disse anche che la bibliotecaria era aliena e che era venuta sulla terra per imparare a leggere e a scrivere.
La bibliotecaria non voleva far sapere la sua identità quindi appena sentiva un libro parlare diceva la storia delle frasi registrate per attirare poco l’attenzione.
Il giorno dopo riportò il libro in biblioteca al suo posto ma prima promise che non avrebbe detto niente a nessuno e ogni pomeriggio lei andava in biblioteca per sentire le storie dei libri parlanti.

Giulia Porta
Classe 2^