lunedì 6 dicembre 2010

TESTO GIALLO: I DUE AMICI MACELLAI

In un piccolo paesino di mare vivevano due amici che avevano una cosa in comune: la passione del macellaio;
decisero quindi di aprire una piccola macelleria per la vendita della carne degli animali di un loro amico che aveva un allevamento di bestiame Uno dei due macellai era povero ma molto intelligente e furbo; mentre l’altro lavorava solo per passione perché era molto ricco: aveva una stazione balneare in una spiaggia tutta sua, aveva una Ferrari, una Porche e due ville in campagna. Essi erano molto amici e si erano fatti una promessa: chi moriva per primo avrebbe lasciato la propria eredità all’amico. Al povero di nome Bobby, che era molto furbo, venne un’idea e pensò tra sé: “Se io lo avveleno lui muore e perciò la sua eredità diventa mia e dopo me ne vado via lontano, a Las Vegas a spendere tutti i suoi soldi. Quando si saranno calmate le acque torno e me la godo”. Il giorno dopo Bobby invitò l’amico di nome Teddy a cena a casa sua. Arrivò l’ora di cena e Bobby aggiunse alla minestra del veleno per topi. Il giorno seguente al lavoro Teddy non si sentì bene e disse all’amico di chiamare l’ambulanza. Bobby rispose che avrebbe provveduto a chiamarla subito invece se ne andò via. Arrivò in macelleria un cliente che vide Teddy steso per terra, gli si avvicinò per vedere se era ancora vivo. Il cliente chiamò subito l’ambulanza e la polizia. Quando arrivarono era già troppo tardi. La polizia chiamò un investigatore il signor Pini Lorenzo. Pini cominciò le sue indagini sul corpo del deceduto; cercò l’arma, le impronte digitali. Ad un tratto il cliente andò dall’investigatore e gli disse che Teddy era ancora vivo quando arrivò lì e le sue ultime parole furono: “E’ stato lui dovevo immaginarlo l’ha fatto per la mia eredità è stato Bo. . . .”. Teddy era riuscito solo a pronunciare le iniziali del suo assassino. Pini chiamò tutte le persone di cui il nome iniziava con la sillaba “Bo”. Il suo socio Bobby, convocato dall’ispettore, aveva costruito un alibi perfetto pagando profumatamente dei complici che testimoniarono il falso per scagionarlo. Dopo l’autopsia si scoprì che Teddy era morto per avvelenamento. Per fortuna i due soci Bobby e Teddy si erano fatti mettere nei denti un localizzatore per vedere dove andava l’amico invece che essere al lavoro. Pini trovò il localizzatore e mandò la polizia ad arrestare Bobby per ciò che aveva fatto. Tutto era stato chiarito. Quando i poliziotti arrivarono nella casa dov’era nascosto l’accusato, sfondarono la porta e lo trovarono impiccato: Bobby si era ricordato della microspia installata nel proprio dente e aveva capito che non sarebbe riuscito a scappare.



Lusignani Michele
3 a media Pellegrino Parmense  9/11/10